Gypsy punk

Gypsy punk
Origini stilistichePunk rock
Musica gitana
Folk punk
Post-punk
Klezmer
World music
Origini culturaliEuropa orientale
Balcani
Strumenti tipiciChitarra
Basso
Batteria
Violino
Tromba
Fisarmonica
Tin whistle
Mandolino
talvolta Pianoforte
PopolaritàBuona in America settentrionale e in Europa (specialmente l'est europeo)
Generi correlati
Folk punk · Celtic punk · Anti-folk
Il genere Gypsy punk prende il nome da Gypsy Punks, un album del 2005 dei Gogol Bordello, qui in concerto nel 2006.

Il gypsy punk (noto anche come immigrant punk[1]) è un sottogenere del punk rock che fonde le sonorità "gypsy" (zingare), nate e sviluppatesi nell'Europa dell'est nel XVIII secolo, con quelle del punk rock.

Le gypsy punk band spesso combinano i ritmi e le strumentazioni tipiche del rock, con strumenti tipici delle culture dell'est Europa come batteria, tamburellofisarmonica, violino, tromba e sassofono[1][2]. Nonostante il termine gypsy si riferisca all'Est slavo, parecchi gruppi provengono da altri paesi, spesso con influenze dalla musica popolare russa e ebraica e world music[1].

Spesso questo genere può essere cantato in diverse lingue[3]. Uno dei primi gruppi rock a incorporare elementi di musica punk e zigana furono i Motherhead Bug, attivo principalmente nei primi anni '90. I principali esponenti del genere sono i Gogol Bordello, che per primi hanno iniziato ad utilizzare il termine gypsy punk in riferimento al proprio stile musicale.[4][5] Sebbene questo complesso non sia stato l'iniziatore della corrente[1], è certamente quello di maggior successo commerciale ed esposizione mediatica[1].

  1. ^ a b c d e (EN) The Subgenres of Punk Rock - Gypsy Punk, su punkmusic.about.com. URL consultato il 16 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
  2. ^ (EN) The Rise of Gypsy Punkers, su nytimes.com. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  3. ^ Gogol Bordello - GYPSY PUNKS, su rockol.it. URL consultato il 7 gennaio 2010.
  4. ^ (EN) Gogol a Go-Go Intervista ai Gogol Bordello, su villagevoice.com. URL consultato il 7 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2005).
  5. ^ [1] Archiviato il 31 dicembre 2005 in Internet Archive.

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